Casa della Comunità di Mestre

la riconfigurazione del Distretto Sanitario di via Cappuccina

Nell’ambito socio-sanitario locale il PNRR prevede un sostanziale investimento per lo sviluppo dei Distretti Sanitari, future Case della Comunità. Si tratta di edifici in cui saranno riuniti i servizi di cura alla persona: dall’assistenza medica e pediatrica di base alle cure primarie e specialistiche, dalla diagnostica all’assistenza continua per le persone fragili. La Casa della Comunità di Mestre riunirà queste funzioni divenendo un Hub di riferimento per il distretto della terraferma veneziana. Il progetto – che prevede uno stanziamento di 5 milioni e mezzo di euro – consiste nella demolizione dell’ex edificio CED per consentire l’ampliamento del distretto esistente situato in via Cappuccina, il quale sarà oggetto di un intervento di miglioramento sismico e di aggiornamento del layout architettonico.

 

progettazione impianti ospedalieri: ampliamento distretto di Mestre

Il nuovo edificio di ampliamento, articolato in un volume su quattro livelli per una superficie complessiva di 1790m2, si configurerà come un padiglione separato dall’edificio esistente ma ad esso collegato tramite un passaggio interno coperto.
Il nuovo ampliamento permetterà di ricavare spazi adeguati al centro prelievi (situato al piano terra e in facile accesso dal parcheggio), gli ambulatori dedicati alle cure palliative, i servizi dell’anagrafe sanitaria e gli uffici amministrativi e della direzione. L’ultimo piano verrà invece destinato a locali tecnici e spogliatoi per il personale.
Il nuovo volume si inserisce all’interno di un’area fortemente urbanizzata, fattore che ha costituito una sfida per la progettazione delle demolizioni dell’edificio esistente e per la scelta di un sistema costruttivo di facile esecuzione e rapida posa. La nuova struttura sarà infatti costituita da uno scheletro in calcestruzzo armato, con tamponamenti interni ed esterni in pannelli prefabbricati. Tale tecnologia – allargata anche alla facciata ventilata esterna – permette inoltre un facile disassemblaggio a fine ciclo vita dell’edificio, con alta percentuale di riciclo dei materiali da costruzione.

La sostenibilità è stata il filo conduttore di questo amplio progetto che Sinergo ha sviluppato all’interno della progettazione impianti ospedalieri. L’edificio è stato infatti progettato per avere un apporto di energie da fonti rinnovabili del 20% maggiore rispetto a quello previsto dai requisiti nZEB ed utilizzerà fonti idriche piovane per gli scarichi. Inoltre, il suo impatto sull’equilibrio idraulico del centro cittadino sarà mitigato da un complesso sistema di laminazione posizionato al di sotto dell’area esterna destinata al parcheggio e al verde.
Tutto il progetto si pone come obiettivo la piena accessibilità, soprattutto nell’edificio esistente. Contemporaneamente agli interventi strutturali, verranno adeguati i percorsi interni ed esterni nell’ottica del totale superamento delle barriere architettoniche, unitamente a una redistribuzione delle funzioni sanitarie che sia più facilmente accessibile, soprattutto alle utenze deboli.

data2022 - in corso
luogoMestre posizione
importo€ 5.521.246
committenteAzienda ULSS n. 3 Serenissima
attività svolteprogetto di fattibilità tecnica ed economica
creditigruppo di progettazione

Sinergo Spa (capogruppo)
Alberto Muffato | direttore tecnico generale
Filippo Bittante | progetto opere impiantistiche
Stefano Muffato | coordinamento per la sicurezza
Vincenzo Baccan | acustica
Francesca Cremasco | responsabile di commessa

gruppo di lavoro | Marco Brugnerotto, Nicola Favaro, Barbara Marin, Giulia De Marchi, Riccardo Naletto, Giovanni Moreschini, Carlo Laurenti.
Nicole Fava | visualizzazioni tridimensionali